Esame della sterilità maschile

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Esame della sterilità maschile a Lucca (LU)

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Diagnosi sterilità maschile

L’esame principale nella valutazione della sterilità maschile, detto spermiogramma, prevede un'analisi competente della composizione del liquido seminale. Il Dr. Paolo Turchi riceve i pazienti nel suo studio, con sede in via Macelli 37 a Lucca, e si occupa della diagnosi e della definizione delle terapie per la cura di varie tipologie di problemi all’apparato riproduttivo: dall’impotenza all’eiaculazione precoce. 


La valutazione della fertilità maschile si basa in prima istanza sulla visita dei genitali esterni e sull'esecuzione di 1 o 2 spermiogrammi che devono essere effettuati in laboratori che si sottopongano a verifiche esterne di qualità (VEQ) e che abbiano biologi competenti ad analizzare il liquido seminale secondo i criteri stabiliti dall'OMS.

Spermiogramma

Almeno il 50% dei casi di infertilità di coppia è dovuto a cause maschili. L’esame iniziale da eseguire nel percorso diagnostico della sterilità maschile è lo spermiogramma, che verifica e documenta la quantità e la qualità degli spermatozoi.


La produzione di un numero ridotto di spermatozoi è detta oligozoospermia; l’azoospermia, invece, è l’assenza di spermatozoi nell’eiaculato. La scarsa motilità è detta astenozoospermia, mentre con il termine di teratozoospermia si intende una eccessiva percentuale di spermatozoi malformati.

Diagnosi e terapie

Dopo l’analisi dei risultati dello spermiogramma, si procede all’esecuzione di un’ulteriore serie di esami di approfondimento, tra cui, ad esempio, quelli ematologici per la valutazione degli ormoni responsabili della produzione degli spermatozoi. In questo modo, ha un quadro completo della situazione clinica di ogni singolo paziente e può formulare una corretta diagnosi e, di conseguenza, scegliere il miglior percorso terapico da seguire.

 

Il dottor Paolo Turchi riceve i pazienti nel suo studio, con sede in via Macelli n. 37 a Lucca, e si occupa della diagnosi e della definizione delle terapie per la cura di varie tipologie di problemi dell'apparato riproduttivo, dall'impotenza all'eiaculazione precoce

  • Spermatozoi

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Cause

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Le cause dell’infertilità

Di seguito riportiamo un elenco delle cause più diffuse dell'infertilità maschile

  • VARICOCELE

    è una dilatazione “varicosa” delle vene del funicolo spermatico. Questa banale patologia venosa rappresenta la causa principale d’infertilità maschile, ed è presente nel 10-15% della popolazione maschile adulta, mentre l’incidenza arriva fino al 25-40% degli uomini che si rivolgono ai centri per l’infertilità. Nella maggior parte dei casi è presente a sinistra, nel 15-20% bilateralmente, mentre nel 2% è riscontrabile isolato a destra.

  • CRIPTORCHIDISMO

    la mancata discesa nello scroto di uno o entrambi i testicoli è una patologia in aumento, che ha sempre conseguenze negative sulla fertilità, oltre che causare una maggior frequenza di neoplasie testicolari. La presenza di un criptorchidismo nella storia medica, anche se risolto in epoca infantile, impone una valutazione attenta e un adeguato intervento terapeutico.

  • ORCHIEPIDIDIMITE

    l’infezione del testicolo e dell’epididimo possono essere conseguenza di infezioni del tratto urinario. Una delle più frequenti forme di orchite è quella che accompagna all’incirca un quarto delle parotiti dell’adulto. Gli esiti sulla spermatogenesi sono variabili e dipendenti dall’entità della flogosi.

  • IPOGONADISMO

    L’ipogonadismo (ridotta funzione del testicolo) può derivare da un’alterazione ipotalamica od ipofisaria che porta a un deficit nella secrezione di gonadotropine LH e FSH, in questo caso di parla di ipogonadismo ipogonadotropo(ipo ipo), oppure da un danno testicolare primario. Se l’ipo ipo è congenito si avrà un mancato sviluppo dei caratteri sessuali ed i genitali rimarranno prepuberi. Se il danno è acquisito dopo la pubertà, si avrà un’infertilità e anche disturbi della sessualità. Tra le cause acquisite ci sono gli adenomi ipofisari, craniofaringiomi e altri tumori cerebrali. Non infrequente il riscontro di un ipo ipo da abuso di anabolizzanti nella pratica sportiva. Altre cause sono quali l’istiocitosi X, la tubercolosi, la sarcoidosi, l’emocromatosi e la cirrosi epatica. La forma congenita di ipogonadismo ipogonadotropo più frequente è la sindrome di Kallmann dovuta ad un deficit di GnRH (gonadotropinreleasing hormone) ipotalamico, una condizione associata ad ipo-anosmia.

  • TRAUMI TESTICOLARI

    Le gonadi, per la loro collocazione protetta e per la caratteristica mobilità all’interno dello scroto, sono difficilmente danneggiabili da traumi. Tuttavia nel corso di attività sportiva (calcio, bicicletta, motociclismo soprattutto) o di incidentistica stradale e domestica danni testicolari si possono verificare.

  • TORSIONE TESTICOLARE

    Rappresentano un’evenienza drammatica, che può portare a perdita del testicolo se non individuata e corretta chirurgicamente entro poche ore dall’insorgenza.

    TUMORI TESTICOLARI: alterazioni della spermatogenesi e della qualità del seme si associano a un aumentato rischio di cancro del testicolo. Numerosi studi indicano che il rischio di tumore del testicolo sia maggiore, in misura rilevante, tra gli uomini infertili. Questo è uno dei motivi che sottolineano l’importanza di una valutazione andrologica in caso di infertilità di coppia.

  • ANOMALE GENETICHE

    Alterazioni della spermatogenesi sono presenti in individui con delezioni corrispondenti alla regione AZF (human azoospermia factor) nel braccio lungo del cromosoma Y. Mutazioni del gene AR, localizzato sul cromosoma X, causano forme variabili di resistenza agli androgeni, responsabili di quadri di femminilizzazione testicolare di diversa gravità: dalla forma completa, o sindrome di Morris, alle forme incomplete, contraddistinte da ambiguità dei genitali, come la sindrome di Reifenstein. Altre mutazioni possono riguardare il gene SRD5A2, impedendo la conversione del testosterone nella sua forma metabolicamente attiva, il di-idro-testosterone, causando ambiguità genitali. Tra le anomalie cromosomiche di particolare rilievo è la sindrome di Klinefelter, caratterizzata da un cromosoma X in eccesso (47 XXY). La sua frequenza è relativamente elevata, 1 ogni 500 soggetti di sesso maschile nati vivi. Speso la diagnosi si fa proprio per il riscontro di una grave infertilità. Analoga per alcuni aspetti alla sindrome di Klinefelter, ma molto più rara e di eziopatogenesi diversa, è la condizione del maschio XX. Si tratta di una discordanza tra sesso fenotipico, che è maschile, e quello genotipico, che è femminile (46, XX). Questa sindrome è possibile grazie ad una traslocazione su un cromosoma X della sequenza dei geni responsabili del differenziamento gonadico maschile (SRY). Come i portatori della sindrome di Klinefelter, anche questi pazienti presentano ipotrofia testicolare ed azoospermia. La sindrome del doppio cromosoma Y (47,XYY), presenta un grado molto variabile di compromissione della fertilità, poiché esistono individui con due cromosomi Y che producono un numero normale di spermatozoi e che hanno generato figli. Le anomalie cromosomiche possono causare infertilità senza indurre modificazioni fisiche: è il caso delle traslocazioni ed inversioni bilanciate degli autosomi, che sono privi di effetti fenotipici ma che si manifestano con un’oligospermia resistente alle terapie e attraverso la ricorrenza di aborti spontanei nella partner. Esse hanno un’incidenza dell’1-2 per mille nella popolazione generale. Particolarmente frequente è la traslocazione robertsoniana tra i cromosomi 13 e 14 con cariotipo 45,XY,t.

  • CAUSE OSTRUTTIVE

    Le ostruzioni congenite sono dovute a difetti di sviluppo delle vie seminali, che possono consistere sia in una mancata produzione di un tratto di esse, sia in un loro difetto di canalizzazione. Possono essere a livello dell’epididimo o del tratto prossimale del deferente, oppure alla connessione didimo-epididimaria. Ancora, le ostruzioni distali riguardano i difetti di sviluppo di ampolle, vescicole o dotti eiaculatori. Il difetto di sviluppo può essere mono o bilaterale. Nell’1.5% circa dei casi di sterilità maschile la causa è rappresentata dalla fibrosi cistica, causata dalla mutazione del gene CFTR sul cromosoma 7. Questa mutazione può provocare non solo danni metabolici, ma anche l’agenesia congenita dei vasi deferenti e delle vescichette seminali. Le forme acquisite possono essere conseguenza di infiammazioni delle vie genito urinarie, sviluppo di cisti prostatiche o di interruzioni chirurgiche. Attualmente il numero di azoospermie ostruttive post-infiammatorie è diminuito di molto grazie alla terapia antibiotica. Le lesioni chirurgiche accidentali del deferente possono verificarsi incorso d’intervento di ernioplastica o di orchidopessi. L’ostruzione volontaria bilaterale dei deferenti (vasectomia) viene effettuata a scopo contraccettivo.

  • INFEZIONI GENITO URINARIE

    Un infezione del tratto genitale maschile, della Prostata e delle Vescichette seminali, può provocare infertilità sia con meccanismi diretti (riduzione della motilità, alterazioni della morfologia spermatozoaria), che indiretti (anatomici, immunitari, funzionali).

  • INQUINAMENTO AMBIENTALE E RISCHIO OCCUPAZIONALE

    Sono stati identificati numerosi agenti tossici ambientali con effetto dannoso sulla funzione riproduttiva maschile. I pesticidi, il piombo, il cadmio, il mercurio, alcuni solventi impiegati in vernici, inchiostri per stampa e adesivi, ormoni di natura zootecnica come gli estrogeni. I dati epidemiologici dimostrano che negli ultimi 40-50 anni vi è stato un declino della qualità e della quantità dell’eiaculato, e che le patologie dell’apparatourogenitale, come il cancro testicolare, il criptorchidismo e l’ipospadia, sono più frequenti. Queste variazioni sono più frequenti nelle popolazioni urbane dei paesi a maggiore industrializzazione, a evidenziare l’impatto dell’ambiente e dell’inquinamento, sulla fertilità del maschio. Lavorare vicino a fonti di calore, a radiazionielettromagnetiche e a vibrazioni può aumentare il rischio d’infertilità.

  • FARMACI

    Numerosi farmaci possono avere un’azione spermatotossica. In particolare gli agenti alchilanti (ciclofosfamide, procarbazina, cisplatino) impiegati nel trattamento del cancro e delle malattie autoimmuni sono potenzialmente lesivi per l’epitelio germinativo. E’ imperativa la crioconservazione del liquido seminale prima di iniziare una chemioterapia in un uomo in età riproduttiva. Per quanto riguarda gli effetti sulla fertilità dei farmaci di comune impiego, alcuni studi rivelano che, ad esempio, la sulfasalazina, impiegata nel trattamento delle malattie infiammatorie intestinali, e alcuni farmaci psicotropi, possono alterare la qualità del seme.

  • FUMO DI SIGARETTA E STILI DI VITA

    La ritardata età alla quale si ricerca la gravidanza può contribuire alla difficoltà procreativa. Numerose patologie si esprimonoinfatti con un danno ingravescente. Tipico esempio il varicocele, che può determinare infertilità anche in chi, a 20-25 anni, aveva avuto gravidanze. Il fumo di sigaretta, come l’abuso di altre sostanze (alcolici, derivati della canapa, cocaina e altri oppioidi) è ben dimostrato come correli fortemente con una riduzione della fertilità. Anche l’obesità e la sedentarietà sono concause di infertilità, come dimostrano numerosi studi.

Diagnostica

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Diagnosi di infertilità

Gli obiettivi di una corretta valutazione dell’uomo infertile sono quelli di identificare:

  • Condizioni potenzialmente correggibili;
  • Condizioni irreversibili che siano riconducibili a tecniche di PMA omologhe;
  • Condizioni irreversibili che non siano riconducibili a PMA omologhe e per le quali siano proponibili opzioni eterologhe (non Consentite dalla legislazione italiana);
  • Condizioni a rischio vita o salute che possano sottostare all’infertilità e richiedere attenzione medica;
  • Anomalie genetiche che possano influenzare la salute della progenie in caso di utilizzo di PMA.
  • Valutazione iniziale (I Livello)

    Tutti gli uomini di coppie infertili dovrebbero essere valutati mediante:

    • Raccolta di informazioni mirate (malattie, cure, disturbi inerenti l’attività riproduttiva, abitudini e stili di vita)
    • Esame obiettivo (la visita andrologica)
    • 2 spermiogrammi eseguiti correttamente
  • Valutazione completa (II e III Livello)

    • SE lo screening iniziale dimostra anomalie anamnestiche fisiche o seminali
    • SE presente una infertilità di coppia inspiegata o un fattore di infertilità femminile trattato e infertilità persistente
  • La valutazione completa si basa su esami di approfondimento mirati

    • Ecografia scrotale e, eventualmente prostato vescicolare
    • Microbiologia (spermiocoltura, tampone uretrale, citologico e microbiologico del secreto)
    • Valutazione ormonale: FSH; LH, Testosterone, PRL, inibina
    • Seminologia avanzata (test immunologici, capacitazione, urine post eiaculazione, post coital test, frammentazione DNA, FISH etc)
    • Genetica (cariotipo, mutazioni Y, ricerca mutazioni del gene CFTR)
    • Procedure chirurgiche (Biopsia, DVG)
  • Spermiogramma

    Un seminologo competente potrà fare vari tipi di valutazione più o meno sofisticati su un campione seminale, ma per il paziente la modalità di raccolta è sempre la stessa: astinenza dai rapporti per 3-5 giorni, raccolta mediante masturbazione in un contenitore sterile e consegna in laboratorio entro 30 minuti.


    L’esame del liquido seminale, pur essendo decisivo per la valutazione della fertilità maschile, è estremamente operatore dipendente. Il coefficiente di variazione, se fatto in laboratori con poca esperienza, può arrivare fino al del 90-100%. Prima di affidare la diagnosi, e quindi le scelte terapeutiche, per questo esame, è raccomandabile quindi affidarsi a un laboratorio dove ci sia personale esperto e che, possibilmente si sottoponga a periodiche verifiche di qualità. Inoltre una valutazione attendibile dovrebbe basarsi su almeno 2 spermiogrammi fatti a distanza di almeno un mese l’uno dall’altro. Il semplice spermiogramma, disgiunto da una valutazione clinica (la visita), non è considerato sufficiente a definire la condizione di fertilità/infertilità maschile.

  • Ecografia

    Con questo esame possono essere studiati gli organi genitali (testicoli e pene) e la prostata. Sono esami non invasivi che possono essere effettuati già durante la prima visita.

    L’esame ecografico completa la visita e si considera un’opzione di II livello. E’ utile cioè a definire un sospetto clinico emerso nel corso dell’anamnesi o della visita.

  • Profilo ormonale

    È un esame importante che prevede un semplice prelievo di sangue. LH e FSH, insieme al Testosterone, indicano lo stato di salute ormonale maschile e sono utili nella diagnostica delle infertilità e nei disturbi della sessualità.

    In particolare i livelli di FSH indicano lo stato di salute del testicolo, forniscono indicazioni

    prognostiche e guidano la terapia ormonale.

Terapie

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Terapie per l'infertilità

Idealmente il trattamento dell’infertilità maschile dovrebbe seguire criteri di progressività mediante visite di screening preventivo, dai 13 ai 16 anni, mediante visite di controllo nella visita adulta e mediante interventi diagnostici e terapeutici precoci in caso di infertilità.


Nella realtà quasi sempre si interviene solo nelle fasi tardive del processo diagnostico di infertilità di coppia, quando, spesso, la soluzione proposta è quella della procreazione medicalmente assistita (PMA).

Le terapie si possono dividere nelle 4 principali tipologie che potrete trovare qui di seguito.

  • Terapia della infertilità

    Sono 2 le situazioni nelle quali l’efficacia dell’intervento

    terapeutico andrologico ha un alto livello di evidenza di efficacia: nell’ipogonadismo ipogonadotropo e nelle azoospermie ostruttive. Queste due condizioni patologiche rappresentano circa il 3-9% dei casi di infertilità maschile. Nell’ipogonadismo ipogonadotropo la terapia è ormonale e si basa sulla somministrazione di FSH e LH secondo schemi terapeutici definiti. Nell’azoospermia ostruttiva la terapia si basa sulla ricanalizzazione chirurgica e su tecniche di recupero di spermatozoi (MESA, TESE e TEFNA) da utilizzare con metodiche di PMA (ICSI).

  • Terapia della causa della infertilità

    Si tratta di condizioni nelle quali si propone la cura della

    patologia che ha causato l’infertilità ma si esplicita al paziente che la possibilità che il trattamento aumenti le probabilità di gravidanza non è certa. E’ il caso delle infezioni del tratto seminale, che sono cause potenzialmente correggibili di infertilità maschile ma nelle quali la terapia antibiotica spesso eradica i microorganismi senza migliorare la capacità riproduttiva. Nel caso del varicocele, spesso la sua correzione determina un miglioramento dei parametri seminali dello spermiogramma, delle osservazioni in microscopia elettronica e nei test funzionali (test di frammentazione del DNA spermatico). Tuttavia il dibattito sulla

    reale efficacia della correzione del varicocele nel migliorare le possibilità di avere un figlio, è ancora in corso. Al momento le analisi degli studi più recenti, seppure con un basso livello

    di evidenza scientifica, confermano che la correzione del varicocele risulta essere efficace nell’aumentare le percentuali di gravidanza o nel consentire di passare da tecniche complesse di procreazone medicalmente assistita come la ICSI a tecniche più semplici come

    la IUI.

  • “Aiuto” terapeutico (nelle forme idiopatiche)

    Laddove non si riesca a definire una causa precisa è proponibile una terapia di supporto con antiossidanti o con farmaci ormonali

    (antiestrogeni come il tamoxifene o gonadotropine FSH e LH). Il trattamento di uomini subfertili con antiossidanti, secondo analisi recenti di studi pubblicati, può aumentare le gravidanze e il numero di figli nati. Anche la terapia di stimolo spermatogenetico con FSH, in pazienti selezionati, può avere effetti benefici sulla capacità degli spermatozoi di indurre gravidanze.

  • PMA

    Infine, ci sono circostanze nelle quali la scelta della PMA trova indicazioni maschili. Si tratta del cosiddetto fattore maschile medio, condizione non trattabile nella quale 2 o più

    spermiogrammi presentano 1 o più parametri al di sotto del 5° centile , nella quale è indicate una IUI, e il deficit seminale severo, compresa la azoospermia ostruttiva e la azoospermia non ostruttiva, nelle quali è indicate la ICSI. Questa tecnica è indicate anche nei casi di incapacità coitale o dopo sperm washing (nell’uomo HIV positivo).

Per informazioni chiamate lo studio della vostra provincia: Lucca o Prato